Siamo forse quasi tutti abituati a pensare che il Presidente della Repubblica Italiana sia una figura politica con un ruolo simbolico. Siamo abituati a vederlo alle cerimonie ufficiali, il 25 aprile, il 2 giugno, oppure nei momenti di rappresentanza, quando un politico straniero viene in visita in Italia, oppure in occasione del discorso di fine anno, o al limite quando c’è una crisi di governo e bisogna scegliere il nuovo Presidente del Consiglio. Spesso nel dibattito pubblico (soprattutto, come adesso, quando si è in vista dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica) si parla di “garante della Costituzione”, di una “figura di alto profilo istituzionale”, di una persona che sia “super partes”.

È vero che (come stabilisce anche l’articolo 87 della Costituzione Italiana) il Presidente delle Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale e questo ne fa la figura istituzionale più importante dello Stato, la più alta carica dello Stato italiano, ma ciò non vuol dire che egli abbia solo una funzione simbolica, di immagine, di rappresentanza. Il Presidente della Repubblica infatti ha importanti compiti, che riguardano nel concreto il funzionamento legislativo, esecutivo, giudiziario, politico, amministrativo, militare, del nostro Paese.

Ma prima vediamo chi è il Presidente della Repubblica, come lo si diventa, quali sono i requisiti.


Chi è il Presidente della Repubblica

Per prima cosa bisogna dire che non è facile diventare Presidente della Repubblica (d’altronde fino ad oggi solo 12 persone hanno ricoperto tale incarico). È una carica elettiva, quindi per diventarlo bisogna essere votati, con un sistema che può far durare la votazione anche diversi giorni. In più, sono necessari alcuni requisiti per essere eletti. A stabilire tutte queste cose sono gli articoli 83 e 84 della Costituzione italiana.

Il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune (cioè Camera e Senato, deputati e senatori), insieme ai delegati regionali (che sono 3 per ogni Regione, tranne la Valle d’Aosta che ne ha 1). L’elezione avviene a scrutinio segreto e per essere eletti occorre la maggioranza dei due terzi dell’assemblea per i primi tre scrutini, mentre dal quarto in poi basta la maggioranza assoluta. Ad oggi sono 1009 i cosiddetti “grandi elettori” che votano per il Capo dello Stato, quindi la maggioranza dei due terzi è 673, mentre quella assoluta è 505. I requisiti per poter essere eletti Presidente della Repubblica sono la cittadinanza italiana, il godimento dei diritti civili e politici e l’aver compiuto i 50 anni di età.

Una volta eletto il Presidente della Repubblica presta giuramento e il suo mandato dura 7 anni. Dall’ordinamento costituzionale non è previsto un vice presidente, ma nel caso in cui il Presidente della Repubblica non possa adempiere alle proprie funzioni, queste sono esercitate dal Presidente del Senato (come stabilisce l’articolo 86 della Costituzione).


Cosa fa il Presidente della Repubblica

Come si diceva prima, sono varie ed importanti le funzioni che ha il Presidente della Repubblica Italiana e queste si legano e intersecano soprattutto con quelli che sono i tre poteri fondamentali dello Stato, ovvero legislativo (il Parlamento), esecutivo (il Governo) e giudiziario (la Magistratura).

Rispetto all’ambito legislativo in senso stretto egli promulga le leggi che vengono approvate dal Parlamento, emana i decreti aventi valore di legge, indice i referendum popolari. Per quanto riguarda i rapporti con il Parlamento inoltre il Presidente della Repubblica può nominare fino a 5 senatori a vita, inviare messaggi alle Camere, convocarle in via straordinaria e può anche scioglierle (tranne che negli ultimi sei mesi del suo mandato, il cosiddetto semestre bianco).

In relazione alla funziona esecutiva e di indirizzo politico, è il Presidente della Repubblica a nominare il Presidente del Consiglio e i ministri. E ovviamente accoglie il giuramento del governo e le eventuali dimissioni. In più nomina alcuni funzionari dello Stato.

Per quanto riguarda poi i poteri giudiziari, il Capo dello Stato presiede il Consiglio superiore della magistratura, nomina un terzo dei componenti della Corte costituzionale, può concedere la grazia e commutare le pene, conferisce le onorificenze della Repubblica.

Infine ha anche compiti e poteri legati all’ambito della difesa e dei rapporti internazionali. Egli infatti detiene il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa, può dichiarare lo stato di guerra, accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali.


Insomma il Presidente della Repubblica Italiana è senza dubbio la carica istituzionale più importante del nostro Paese e anche se non sembra ha importanti e decisive funzioni. È legato ai partiti politici, perché spesso ha una sua appartenenza politica pregressa e perché dai partiti viene in fin dei conti eletto, ma allo stesso tempo rappresenta la nazione nella sua interezza, è una figura sopra le parti. Non è facile diventare Presidente della Repubblica, ma una volta eletti si rimane in carica ben 7 anni. Per tutti questi motivi l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica che avviene a partire dal 24 gennaio 2022 rappresenta un momento importante per la politica italiana (e non solo).