Venerdì 15 marzo 2019 (scrivo la data per intero perché credo sia stata una data storica!) è stato il giorno dello sciopero globale per il clima. Una manifestazione mondiale, frutto dell’iniziativa della sedicenne svedese Greta Thunberg, e realizzata da più di un milione e mezzo di giovani, in oltre 120 Paesi, in oltre 2000 città.

Ho partecipato anch’io, a Bologna!

Io non sono mai andato in piazza a manifestare per o contro qualcosa o qualcuno. L’ho fatto il 15 marzo per la prima volta in vita mia. Perché non si trattava di idee politiche o valori sociali personali, ma (purtroppo) di sopravvivenza del genere umano. Qui infatti si sta parlando della sopravvivenza degli esseri umani del futuro, noi (giovani) compresi. Ebbene sì, è in gioco il nostro futuro!

Senza retorica e senza esagerazione, il problema è assolutamente evidente ed importante, lo dice la scienza, lo dicono i dati, lo dice comunque l’esperienza concreta: la questione climatica va affrontata, subito! E va affrontata ogni giorno nelle nostre concrete azioni quotidiane, ma anche (imprescindibilmente) a livello globale, per il bene del pianeta sul quale viviamo, per il bene delle generazioni future, per il futuro di noi giovani.

Per questo sono necessarie le nostre voci e le nostre azioni, le voci e le azioni di noi giovani. Per questo non possiamo più rimanere fermi, ad aspettare, a guardare. Dobbiamo agire, e dobbiamo farlo subito!

Il 15 marzo 2019 direi che me lo ricorderò per sempre. Sinceramente, è stata una giornata davvero bellissima! Essere lì, nella propria città, insieme a qualche amico, insieme a migliaia di persone, di giovani, sventolare striscioni e cartelli, gridare, cantare, battere le mani, e poi guardare sui social, sui giornali, sui telegiornali, le migliaia di foto in giro per l’Italia e per il mondo, e sentire amici sparsi per l’Italia, il loro racconto, le loro foto, e poi scambi di opinioni, dialoghi, confronti, racconti, e capire di non essere soli, di essere parte di un (immenso) gruppo di persone che vogliono davvero migliorare questo mondo, capire che bisogna fare qualcosa. Tutto, davvero, molto bello! Tutto, davvero, indimenticabile!

Però, con la consapevolezza che la manifestazione globale del 15 marzo è (e deve essere) non un punto di arrivo ma un punto di partenza, con la consapevolezza che al di là di andare a manifestare in piazza occorrono piccole e semplici azioni concrete quotidiane, con la consapevolezza della necessità di coinvolgere altre persone!

Avanti così!