Gli Stati Uniti d’America nascono ufficialmente il 4 luglio 1776, giorno in cui tredici colonie britanniche situate lungo la costa atlantica del Nord America firmano la dichiarazione di indipendenza dalla madrepatria (la Gran Bretagna) e danno vita ad uno Stato federale. Primo Presidente viene eletto George Washington.

Successivamente viene redatta e adottata una Costituzione, che entra in vigore nel 1789, il che rende tale Costituzione la più antica ancora in vigore.

Nel corso dell’Ottocento la federazione aumenta grazie alla conquista di nuovi territori, soprattutto verso Ovest. Ad aumentare sono anche le tensioni fra gli Stati del Nord e gli Stati del Sud: la disputa riguarda il modo di essere governati, questioni economiche e (soprattutto) la schiavitù. Si scatena così la guerra di secessione americana (o guerra civile americana), che si combatte dal 1861 al 1865.

Il conflitto vede da un lato gli Stati del Sud, i secessionisti, favorevoli alla schiavitù, che formano una Confederazione, mentre dall’altro lato gli Stati del Nord, gli unionisti, contrari alla schiavitù, e il cui rappresentante principale è il Presidente Lincoln. A prevalere sono questi ultimi e la guerra causa centinaia di migliaia di morti.

Verso la fine dell’Ottocento gli Stati Uniti si espandono ulteriormente dal punto di vista geografico, ma soprattutto da quello economico e industriale, dimostrando di essere sempre più una vera potenza mondiale.

Quando nel 1914 scoppia la prima guerra mondiale, gli USA rimangono neutrali: entrano nel conflitto solo nel 1917, schierandosi dalla parte delle potenze dell’Intesa, contro gli Imperi centrali, e conquistando la vittoria finale. Al termine però il Paese decide di intraprendere una politica di isolazionismo.

La prosperità economica dei ruggenti Anni Venti si conclude già nel 1929, con il crollo di Wall Street, che causa una grave crisi economica mondiale, la cosiddetta grande depressione. A seguito di ciò gli USA eleggono Presidente Roosevelt (che rimarrà in carica per 4 mandati): egli dà inizio al “New Deal”, una serie di riforme e politiche interventiste in campo economico.

Anche quando scoppia la seconda guerra mondiale, nel 1939, gli Stati Uniti sono neutrali. Ma nel 1941, quando un attacco giapponese a sorpresa colpisce la base americana di Pearl Harbor, gli USA entrano in guerra, dalla parte degli Alleati e contro le potenze dell’Asse. Dal conflitto gli americani escono vincitori, anche a seguito del lancio della bomba atomica in Giappone.

Al termine della guerra viene creandosi un sistema politico mondiale bipolare, che vede gli Stati Uniti contrapposti all’Unione Sovietica: è la guerra fredda. Dentro questo contesto avvengono diversi eventi, come la guerra di Corea (1950-1953), la guerra del Vietnam (1955-1975), la crisi missilistica di Cuba (1962), la corsa allo spazio e il primo uomo sulla Luna (1969).

Negli Anni 60 negli USA si sviluppa anche un forte movimento per i diritti civili, con riferimento soprattutto agli afroamericani: figura importante e famosa è Martin Luther King Jr. Negli Anni 80 invece, la presidenza di Reagan genera uno spostamento verso destra la politica americana.

Sul finire del Novecento gli USA vivono una lunga fase di espansione economica, sostanzialmente durante la presidenza di Clinton. Questo secolo si apre invece per gli Stati Uniti con un fatto tragico: l’11 settembre 2001 avvengono gli attentati terroristici alle Torri Gemelle e al Pentagono, che causano circa 3000 vittime. A seguito di ciò il Presidente Bush dà inizio alla guerra in Afghanistan e poi anche in Iraq.

Infine nel 2008 viene eletto il primo Presidente afroamericano, Obama.