Lunedì 24 gennaio 2022 alle ore 15 (come disposto dal Presidente della Camera) inizia la votazione per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica Italiana, il tredicesimo della nostra storia. Sergio Mattarella infatti il prossimo 3 febbraio terminerà il suo mandato (che dura 7 anni).

Come stabilisce la Costituzione, il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune (cioè Camera e Senato, deputati e senatori), insieme ai delegati regionali (che sono 3 per ogni Regione, tranne la Valle d’Aosta che ne ha 1). L’elezione avviene a scrutinio segreto e per essere eletti occorre la maggioranza dei due terzi dell’assemblea per i primi tre scrutini, mentre dal quarto in poi basta la maggioranza assoluta. Ad oggi sono 1009 i cosiddetti “grandi elettori” che votano per il Capo dello Stato, quindi la maggioranza dei due terzi è 673, mentre quella assoluta è 505. Per poter essere eletti Presidente della Repubblica ci sono anche alcuni requisiti: la cittadinanza italiana, il godimento dei diritti civili e politici e l’aver compiuto i 50 anni di età.

Lunedì 24 gennaio si riuniscono i grandi elettori, che votano all’interno dell’Aula di Montecitorio, presieduta dal Presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. A causa della pandemia ci saranno alcune differenze rispetto alle precedenti elezioni, tra cui ad esempio il fatto che ci sarà una sola votazione al giorno (mentre in genere ce n’erano due). In più verranno ammessi al voto in Aula non più di 50 persone alla volta. Tutto questo, finalizzato alla sanificazione degli spazi e alla riduzione dei contatti tra le persone, allungherà ovviamente i tempi della votazione (già solitamente abbastanza lunghi). La votazione (svolta all’interno di cabine elettorali che preservano al segretezza del voto) avviene a chiamata in ordine alfabetico, partendo dai senatori a vita, poi i senatori, i deputati e infine i delegati regionali.

L’elezione del Presidente della Repubblica è sempre un passaggio importante per la politica italiana. Si tratta in fin dei conti del Capo dello Stato, della carica istituzionale più importante in Italia. E anche se siamo forse quasi tutti abituati a pensare che il Presidente della Repubblica abbia solo una funzione simbolica, di immagine, di rappresentanza, egli invece ha importanti compiti, che riguardano nel concreto il funzionamento legislativo, esecutivo, giudiziario, politico, amministrativo, militare, del nostro Paese.

Come succede quasi ad ogni elezione, anche quest’anno c’è grande incertezza su chi possa essere eletto Presidente della Repubblica. Ma la forte frammentazione politica dell’attuale Parlamento (che complica la necessità di ottenere un alto numero di voti per essere eletti), il fatto che dalle prossime elezioni politiche (ipoteticamente primavera 2023) il Parlamento sarà dimezzato, la presenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi, il perdurare della pandemia di coronavirus, e tanti altri fattori rendono ancora più complessa e incerta l’elezione di quest’anno. Per capire chi può davvero diventare il prossimo Presidente della Repubblica probabilmente, come spesso accade e come sostengono vari esperti, bisognerà aspettare il quarto scrutinio (giovedì 27 gennaio).